Skill gap e new economies: la nuova sfida degli HR per far fronte ai cambiamenti del futuro.
“In tre anni Il 54% dei dipendenti aziendali avrà bisogno di una significativa riqualificazione delle proprie competenze ”
Questo è quello che è emerso dal World Economic Forum 2020. Una verità schiacciante che delinea quanto gli skill gaps siano un’incognita da non sottovalutare.
Quella che stiamo vivendo la chiamano quarta rivoluzione industriale, dove si è costretti a reinventarsi per stare al passo con la tecnologia e alle nuove necessità. Prendete le vendite ad esempio, quante nuove abilità servono oggigiorno per stare dietro al mondo dell’e-commerce o alle inedite tecniche di remote selling, distance selling e negoziazione a distanza?
Le competenze invecchiano ma noi no, o meglio, le professioni si trasformano più velocemente di quanto noi invecchiamo.
Un ponte per superare lo skill gap
Questo divario tra le capacità del lavoratore e le competenze richieste si chiama skill gap:
Lo skill gap non è altro che la differenza tra un livello di conoscenza attuale e uno desiderato.
Se ci si chiede adesso quali nuove abilità si vorrebbe raggiungere in X mesi, alcune lacune potrebbero già delinearsi. Alcune saranno più banali, altre più onerose, altre invece richiederanno tempo e fatica, ma per portare a casa l’obiettivo non ci sono molte strade: serve un percorso di apprendimento apposito che ci guidi verso il livello ambito. Programmi di training e coaching rappresentano senza dubbio i ponti più sicuri per superare quei gaps una volta per tutte.
Esiste un’altra opzione è vero, ossia assumere risorse nuove che da subito rispondano ai requisiti richiesti, ma non è così facile come sembra. Si stima infatti che in media servono 42 giorni per colmare una posizione vacante ed è piuttosto complicato trovare risorse “pronte all’uso” in tempi brevi. Le aziende hanno bisogno di focalizzarsi su percorsi di formazione che guidino le proprie risorse verso standard alti e capacità fluide.
Quali skill gap da colmare?
Bisogna anche fare attenzione a quali competenze la quarta rivoluzione industriale richiede. Tutti pensiamo alle skills hi-tech e digital come priorità assoluta, ma non è così. Il World Economic Forum ha individuato quali abilità siano state più richieste nei più svariati settori dal 2015 al 2020, ed è emerso che la domanda di “interpersonal skill” è in eccezionale aumento. Non solo scienza e tecnologia quindi, ma anche soft skills, capacità di relazione e interazione con il prossimo.
Sales e skill gap
Perché in un mondo così tecnologico le soft skills rappresentano una percentuale così alta?
Il motivo è che le nuove professioni rientrano in uno spettro ben più ampio della sola tecnologia e andranno a toccare settori umani quali: vendite, marketing, HR e formazione. La relazione tra le persone e la necessità di rafforzare skills sociali è ancora preservata.
Si calcola infatti che tra i cluster professionali del futuro le richieste di personale di vendita aumenteranno di circa il 44% in due anni e che la domanda di tali specialisti (calcolata su ogni 10.000 nuove opportunità) salirà dalle 85 unità del 2020 alle 127 unità nel 2022 (Fonte: World Economic Forum – Emergere di nuovi cluster professionali del futuro, 2020 – 2022).
Un dato forte e che ci fa capire come le stesse professioni che conosciamo sono destinate a modificarsi per stare al passo con le nuove economie. Le competenze di un odierno team di venditori potrebbero già essere obsolete, potrebbero già servire degli aggiornamenti su nuove tecniche, strategie e negoziazioni. Se pensiamo anche solo all’avvento del lavoro agile e dello smart working capiamo bene come le modalità di dialogo con leads e clienti si siano già evolute.
Il momento di agire è adesso
Colmare lo skill gap è una necessità futura tanto quanto attuale. Garantire alle risorse un avanzamento e potenziamento delle proprie capacità per rispondere ad un mercato in evoluzione è un asset strategico che va valutato adesso. Serve studiare il livello di competenze presente, analizzare gli obiettivi da raggiungere e iniziare a costruire quel ponte solido per superare ogni gap a testa alta.
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