Cominciamo col dire che i webinar sono la soluzione ottimale quando si è alla ricerca di un modo semplice e intuitivo per condividere informazioni complesse, dato che la combinazione di audio e video è quasi sempre vincente. Numerosi studi hanno dimostrato che il cervello elabora le informazioni in modo diverso a seconda che l’allievo abbia una propensione per gli stimoli visivi o uditivi – un webinar è un modo efficiente per abbracciare entrambi i canali, garantendo una maggiore conservazione delle informazioni.
Ci sono però anche dei ‘’contro’’. Fatta eccezione per le sessioni di Q&A, il flusso comunicativo è unidirezionale e questa caratteristica limita il potenziale di interazione. Quando si tratta di formazione, spesso “impariamo facendo”. Più siamo coinvolti in un processo – più l’interazione è un dialogo e non un monologo – più siamo in grado di costruire competenze pratiche. È qui che entra in gioco la formazione virtuale.
Qual è la differenza?
In sostanza, i webinar sono progettati per comunicare informazioni, mentre la formazione virtuale è progettata per facilitare l’apprendimento. Ecco le differenze principali:
I Webinar sono ottimi per…
- Condividere informazioni su una nuova iniziativa, aggiornamenti di un prodotto o di una soluzione, o per annunciare nuove release di prodotto
- Situazioni in cui il pubblico è lì per ascoltare informazioni specifiche
- Raggiungere un’ampia base di utenti
La Formazione Virtuale è ottima per…
- Insegnamento e formazione – dove chi partecipa deve acquisire nuove competenze o aggiornarle
- Non solo per “spiegare” i contenuti, ma anche per dare agli studenti diverse opportunità per riflettere sugli argomenti trattati, fare pratica, condividere idee e fare domande
- Situazioni che richiedono un impegno attivo e “dinamico” – un reciproco scambio di idee
Quale dovrei usare?
Sia i Webinar che la Formazione Virtuale sono ottimi strumenti per coinvolgere il pubblico online, ma è meglio utilizzarli per scopi diversi. Per capire quale è meglio utilizzare in quale circostanza bisogna rispondere a queste domande:
- Qual è l’obiettivo della sessione?
- A chi è rivolta?
- Cosa mi aspetto che facciano i partecipanti durante la sessione: che ascoltino o che imparino?
Una volta che avrai ben chiaro qual è il tuo obiettivo, chi è il tuo pubblico e soprattutto cosa vuoi che ottengano dalla sessione, potrai decidere quale canale ti conviene utilizzare. Mentre la maggior parte di noi ha familiarità con i Webinar, la Formazione Virtuale porta le cose ad un livello superiore. È importante capire quali sono le differenze se volete che il vostro pubblico ottenga il massimo da questa esperienza.
Formazione Virtuale – Best Practice
Design Interattivo
- Le diapositive devono essere di ottima qualità, accattivanti e visivamente attraenti
- Deve contenere una varietà di attività diverse che promuovano l’apprendimento attivo
Facilitatore preparato
- Una persona in grado di creare un ambiente che favorisce il dialogo e l’interazione
- Qualcuno che abbia una forte presenza, sia abile nel gestire l’aula virtuale e abbia grandi capacità paraverbali (utilizzo strategico del tono di voce, volume, ritmo appropriato).
Partecipanti preparati: fissare le aspettative
Imposta le giuste aspettative sui contenuti oltre che sulla tecnologia. Dobbiamo educare i partecipanti su come imparare online, dobbiamo stabilire le aspettative di interazione e fornire loro le competenze necessarie per utilizzare la piattaforma.
Quali sono le sfide?
A meno che non tu non abbia delle capacità soprannaturali, saprai già che è impossibile leggere nella mente dei partecipanti. Un problema più pratico da affrontare è che, in un ambiente virtuale, non è facile leggere il linguaggio del corpo. È quindi fondamentale comprendere come le piattaforme di formazione virtuali permettono di misurare e incoraggiare l’impegno e la comprensione di chi vi sta seguendo.
La maggior parte delle piattaforme avranno delle opzioni di stato con icone che rappresentano l’accordo/disaccordo, il pollice in su/giù, gli applausi o la mano alzata per chiedere di intervenire. Assicurati che i partecipanti ne siano a conoscenza e possano usarli a loro piacimento. È essenziale che il trainer conosca il funzionamento di questi pulsanti, in modo che possano diventare una parte naturale nella gestione della sessione.
Fare pratica per la classe virtuale è come fare pratica per un intervento in pubblico: ripercorri il flusso della formazione esattamente come faresti per un’aula in presenza. Potresti non essere abituato a parlare al tuo schermo e chiedere a dei partecipanti, con cui non puoi interagire fisicamente, di condividere commenti o domande, ma è il modo corretto per abituarsi a questa modalità.
Conosci il tuo pubblico
Le tecniche e le aspettative di comunicazione variano notevolmente tra le diverse culture. Ciò vale sia per il tono della comunicazione (quanto dovrebbe essere formale, quando è opportuno usare un tono più leggero) che per il livello di interattività (alcuni studenti sono più o meno loquaci, alcuni sono più disposti a fare domande, altri meno).
Come per tutti i grandi cambiamenti, la chiave è l’adattabilità. Per quanto una piattaforma di Formazione Virtuale (o anche un buon Webinar) possa essere funzionale e in grado di raggiungere o coinvolgere efficacemente un vasto pubblico, è comunque solo un mezzo. Ricorda sempre che la formazione o la comunicazione sono qualcosa di più del modo con cui vengono erogate – riguardano maggiormente contenuti e scenari ritenuti convincenti e rilevanti.
Mettiti nei panni del tuo pubblico – cosa ti interessa?
Cosa ti farà riflettere? Cosa ti terrà impegnato? La tua formazione può essere virtuale, ma il tuo pubblico è reale – dai loro quello di cui hanno bisogno.
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